le foto in posa contengono olio di palma

12.02.2019

breve viaggio alla scoperta del mio modo di fotografare il matrimonio.

l'argomento è consumato, credo, ormai vecchio di decenni, (leggete anche l'articolo sulle giacche con le spalline, a tal proposito) ma ogni volta che incontro una  nuova coppia,  la prima frase è sempre quella:  "a noi non piacciono le foto in posa!"    beh tranquilli, nemmeno a me, siete nel posto giusto.

anzitutto sfatiamo un mito, non è vero che se ci mettiamo in posa usciamo male, semplicemente non sappiamo come rapportarci con la macchina fotografica, e magari ci troviamo in imbarazzo davanti all'obiettivo.  non è certo una cosa facile se non siamo abituati.    anche per questo motivo, nei miei ormai 10 anni di lavoro come fotografo professionista, ho cercato di sviluppare un mio "metodo" che mi consentisse di lavorare nella massima tranquillità con le coppie, mettendoli a loro agioe lasciare che si sciogliessero, evitando così inutili forzature.    
sin dai primi momenti della giornata, dalla preparazione degli sposi, il mio intento è quello di mettere le persone più a loro agio possibile, evitando ogni qualsivoglia tipo di forzatura, o scena costruite.   sin dai miei esordi, nel 2008 non ho mai amato quelle immagini dove la sposa finge di mettere il rossetto o magari è appoggiata al comò.  così ho cercato di costruirmi un metodo che sentivo più "mio", che mi permettesse di fotografare il soggetto senza però dover necessariamente chiedere una data posizione. 

"mettiti lì" queste sono le uniche che indicazioni che do ai miei sposi, e l'unica cosa che effettivamente mi serve. più avanti, vi spiegherò il perchè.
per il resto, voi dovrete semplicemente fare quello che normalmente fareste, prepararvi, indossare le scarpe e l'abito, scherzare con gli amici e gli invitati, tutto qui.  senza il terrore che qualcuna vi dica "fingi di annusare il fiorellino".

"mettiti lì" vi dicevo prima. e il punto che vi indico in quel momento è il punto che nella mia testa è quello con la luce perfetta.   ho scelto di usare, almeno fin dove possibile il massimo della luce naturale, senza utilizzare fari e flash, solo la semplice finestra.    perchè? per innumerevoli motivi, sopratutto di carattere tecnico, più semplicemente perchè amo la luce, me ne innamoro ogni volta, come se fosse mia moglie.   questo approccio permette ai soggetti di abituarsi da subito alla mia presenza e al mio lavoro, senza però sentirsi in imbarazzo davanti all'obiettivo, perchè fondamentalmente, son semplicemente davanti ai miei occhi.

ci sono poi scene che magari cerco di "favorire", anche perchè costruirle o forzarle perderebbero quella carica di gioia ed emotività che invece è bello raccogliere e raccontare.  succede così che quando la sposa è pronta e vestita, faccio chiamare il papà.  e in quel momento, il preciso istante in cui l'uomo che per anni si è preso cura, ha amato e protetto sua figlia, la vede per la prima volta con l'abito bianco, scaturisce un fiume di amore e sentimenti, che non potrei non fotografare.

e poi diciamocelo, i matrimoni sono sempre talmente ricchi di scene commoventi, divertenti, coinvolgenti, attimi da raccontare e ricordare, piccole scene semplici, anche al di fuori dei canonici "momenti di rito" che concentrarsi solo sulle immagini posate sarebbe un peccato.

che poi a pensarci bene a me l'olio di palma non mi fa nemmeno così schifo.
già perchè è quel componente che da alla nutella la sua caratteristica scioglievolezza, dato che fonde a 37°, esattamente la temperatura del nostro palato.    e allora cosa facciamo? torniamo alle foto in posa? agli sposi che fingono di guardare un inesistente infinito o che parlano con la pianta, mentre si guardano con occhi stanchi?

diciamolo, esistono pose e pose.  ed in fondo anche io, dedico 15-20 minuti anche a quel rituale, cercando però di lasiare alla coppia la loro intimità, facendoli giocare, divertire e magari inserendo quegli elementi insoliti che valorizzano e rendono unici anche quei momenti, perchè in fondo, anche questo momento possa essere ricordato con il piacere che merita.

ed è proprio con una piccola carrellata di "foto in posa che vi saluto e vi dò l'appuntamento al prossimo articolo.